mercoledì 8 ottobre 2014

Atena/Minerva

Atena, secondo la mitologia greca, nacque per partenogenesi da Zeus che inghiottì Meti, patrona della saggezza e della sapienza.
Secondo i Pelasgi la dea Atena nacque presso il lago Tritonide in Libia, dove fu raccolta e nutrita da tre ninfe di quella regione che vestivano pelli di capra. Ancora fanciulla uccise accidentalmente la sua compagna di giochi Pallade, mentre erano impegnate in uno scherzo giocoso armata di lancia e scudo; in segno di lutto aggiunse al suo nome quello di Pallade.
Atena inventò il flauto, la tromba, il vaso di terracotta, l'aratro, il rastrello, il giogo per i buoi, la briglia per i cavalli, il cocchio e la nave. Fu la prima a insegnare la scienza dei numeri e tutte le arti femminili, come il cucinare, il filare e il tessere. Difatti nell'immaginario collettivo è la dea della tessitura, dell'artigianato, nonchè della sapienza, acquisita dalla madre.
Atena è anche la dea della guerra, essa non gode delle sanguinose battaglie come accade ad Ares e a Eris ma preferisce appianare le dispute e far rispettare la legge con mezzi pacifici. Quando invece è impegnata in una guerra non perde mai una battaglia sia pure contro lo stesso Ares perchè più esperta di lui nell'arte strategica
Molti dèi Titani o Giganti avrebbero volentieri sposare Atena ma essa si rifiutò. Durante la guerra troiana, non volendo chiedere le armi a Zeus che si era dichiarato neutrale, chiese a Efesto di fabbricarle un'armatura, Efesto si rifiutò di pagarla perchè dichiarò di prendere l'incarico per amore, Atena accettò non capendo la frase di Efesto. Quando si recò da lui egli cercò di farle violenza; si trattava in realtà di uno scherzo di Posidone che informò Efesto che Atena si stava recando da lui per fare l'amore. Quando Atena divincolò da Efesto questi eiaculò sulla sua coscia, un pò al di sopra del ginocchio. La dea si ripulì dello sperma con della lana che gettò via disgustata; la lana cadde al suolo presso Atene e fecondò la Madre Terra che passava di là. La Madre Terra rifiutò ogni responsabilità per l' educazione del bimbo nato e Atena allora lo prese sotto la sua protezione chiamandolo Erittonio. Per evitare che Posidone ridesse del suo scherzo riuscito, lo celò in un cesto e lo affidò ad Aglauro, figlia maggiore del re di Atene, Cecrope, raccomandandole di averne cura. Si dice che Erittonio fosse metà uomo e metà serpente come Cecrope.
La verginità di Atena era per gli Ateniesi il simbolo dell'espugnabilità della città e per questo che in un momento successivo per giustificare la presenza di un fanciullo-serpente che sbuca dall'egida di Atena nelle pitture arcaiche modificarono la nascita di Erittonio, facendo derivare il nome da erion che significa "lana" e da chtonos "terra".
Nell'iconografia classica Atena è rappresentata con elmo, egida e scudo.
Atena, Glyptothek, Munchen
Abbiamo una versione con il serpente che esce dall'egida: si tratta della cosiddetta "Atena Giustiniani", una copia romana di età antonina di un originale greco di fine V sec. e inizio IV sec. a.C.
Atena Giustiniani, Musei Vaticani
Un'altra famosa rappresentazione di Atena è la "Varvakeion Athena", ovvero una copia di II-III sec. d.C. dell'Atena Parthenos di Fidia che fu posta all'interno del Partenone nel 447 a.C.

Varvakeion Athena,
Museo Nazionale Archeologico di Atene





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