lunedì 2 febbraio 2015

Ercole o Eracle

Chi non conosce il mito di Ercole o Eracle, l'eroe delle famose dodici Fatiche? Forse un pò tutti dal momento che sono stati fatti film, serie tv e cartoni animati su questo personaggio. Quanti però conoscono la vera storia di Ercole? Ebbene ho pensato di scrivere brevemente la nascita di questo eroe della mitologia greca e raccontare come nasce la leggenda che lega il suo nome alla città di Ercolano, una curiosità che spero soddisferà non solo gli abitanti della città stessa ma chiunque ne sia appassionato.
Ercole (Hercules) per i Romani e Eracle (Ἡρακλῆς) per i Greci, il cui nome è composto da  Ἥρα ovvero la dea Era e κλέος ovvero "gloria" (letteralmente  "gloria di Era"), nasce secondo la leggenda dall'unione di Zeus  e Alcmena, figlia di Elettrione, re di Micene. Il mito racconta che Anfitrione, giovane re di Tirinto, si era invaghito di Alcmena. Il padre Elettrione promise di darla in sposa solo se avesse vendicato la morte dei suoi figli uccidendo la popolazione dei Tafi. Zeus approfittando dell'assenza di Anfitrione, prese le sue sembianze e giacque con Alcmena. Da questa unione nacque Eracle, metà mortale e metà divinità, come è conosciuto nella tradizione. Hera per vendicarsi del tradimento del marito mandò dei serpenti nella culla di Eracle che li strozzò, mostrando già da piccolo la sua forza sovraumana.
Fu allevato a Tebe dallo stesso Anfitrione. Vinse una guerra contro i Mini che pretendevano un tributo da Tebe e in seguito a questa vittoria il re Creonte gli promise sua figlia Megara in sposa. Da Megara si dice che ebbe due figli, altri dicono tre, quattro, persino otto. Eracle riportò molte altre vittorie che lo fecero diventare l'eroe più famoso di tutta la Grecia. Era, seccata dai successi di Eracle, lo fece impazzire. La pazzia lo portò a uccidere i suoi stessi figli. Dopo aver recuperato la ragione, le successive vicende si dividono. Secondo una versione la Pizia, sacerdotessa degli oracoli di Delfi, si rivolse ad Eracle consigliandogli di fissare la sua residenza a Tirinto, di servire Euristeo per dodici anni e di compiere tutte le fatiche che gli imponeva; come ricompensa avrebbe ottenuto l'immortalità. Secondo un'altra versione Eracle fu l'amante di Euristeo e per piacergli compì le dodici Fatiche. Ad ogni modo le dodici Fatiche di Ercole o Eracle sono le vicende più famose compiute dall'eroe.
Non tutti sanno che secondo lo storico greco Dionigi di Alicarnasso, Ercolano venne fondata da Eracle di ritorno dalla sua decima fatica (l'uccisione del mostro Gerione). La leggenda narra che Ercole, tornato dall'uccisione del mostro Gerione (la decima delle sue dodici fatiche), si fosse fermato a Roma, dove chiese alla dea Fauna di dissetarlo, ma questa rifiutò, poiché la sua acqua sacra era riservata alle sole donne. In preda alla collera, Ercole costruì un tempio in onore di sé stesso e vietò alle donne di partecipare alle sue cerimonie.
Intanto, un figlio di Vulcano, il demone Caco, rubò una parte della mandria di buoi che Ercole aveva a sua volta preso al mostro Gerione, e che erano destinati alla città di Argo. L'eroe si adirò molto e si mise alla ricerca dei buoi, che però si rivelò molto ardua perché il demone Caco aveva portato le bestie nella sua grotta sul Vesuvio, trascinandole per la coda, in modo che le orme rovesciate indicassero la direzione opposta.
Proprio quando stava per rinunciare, uno dei bovini rispose al richiamo di Ercole, che così scoprì dove si fosse nascosto il ladro: una volta raggiunto, scoprì che i suoni provenivano da una caverna sul Vesuvio, che era stata però chiusa dall'interno con un enorme masso. Ercole allora prese una rupe appuntita e riuscì ad aprirsi un varco all'interno della spelonca.
Caco cercò di difendersi vomitando dalle fauci un'immensa nuvola di fumo che avvolse la grotta, ma Ercole balzò attraverso il fumo, afferrò Caco e lo strinse tanto da fargli uscire gli occhi dalle orbite, uccidendolo.
Poi, recuperato il bestiame, decise di tornare ad Argo, e continuare le ultime due fatiche rimaste, ma prima volle edificare una città nel luogo dove aveva costruito il tempio; fondò così una cittadina e le diede il suo nome: Herculaneum. In realtà il culto di Ercole è diffuso anche in altre città dell'area vesuviana come Pompei, ma ci piace pensare che la leggenda sia vera e che la città di Ercolano sia legata alle vicende di uno degli eroi più famosi al mondo, il nome Herculaneum non sarà solo un caso.


Ercole Farnese,
copia romana di un originale di Lisippo
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Nell'iconografia greca e romana Ercole o Eracle viene raffigurato con gli attributi della clava e della pelle leonina, talvolta anche con l'arco e la faretra. La muscolatura è sempre vigorosa, In alcuni tipi italici presenta anche la corazza mentre i due tipi barbato e imberbe coesistono sin dall'arcaismo. Numerose sono anche le sue raffigurazioni in azione nelle dodici Fatiche.

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