Veduta scavi di Ercolano, foto di Immapaola Memoli |
Veduta Vesuvio e scavi di Ercolano, foto di Immapaola Memoli |
Ercolano, comune della provincia di Napoli, 60000 abitanti
circa e un’unica sfida: sbaragliare le altre nove finaliste candidate a
capitale della cultura italiana 2016-2017. Ce la farà? Non sarà facile ma ce la
metterà tutta, anzi ,ce la metteremo tutta perché la sfida è soprattutto quella
degli abitanti e di tutta la Campania.
Ercolano è, oltre a Taranto, l’unica finalista del Sud, un
meridione spesso ricordato per mafia, camorra, 'ndrangheta, e poco per siti
archeologici, musei, ville e tanto buon cibo. Ebbene Ercolano rappresenta molto
più che un singolo comune, rappresenta una voglia di riscatto, una voglia di
mostrare che Napoli, la Campania non sono solo “pizza, Vesuvio e mandolino” ma
molto molto di più.
Entro il 30 ottobre si deciderà la capitale italiana 2016 ed
entro il 15 dicembre la capitale del 2017. Si parla di cultura ed Ercolano
trasuda cultura da ogni angolo. Vorrei così esporre i motivi per cui potrebbe
rappresentare la cultura italiana nei prossimi anni. In primis accoglie uno dei
più importanti siti archeologici al mondo, non a caso è patrimonio dell’Unesco;
parliamo di un sito archeologico dove c’è ancora molto da mettere in luce, come
il teatro romano, che, secondo diverse ricostruzioni virtuali, doveva essere molto
bello. Nei progetti della fondazione
Packard, che si occupa da anni della conservazione del sito, presto verrà messa in luce un’altra parte abbastanza vasta dell’antico
sito romano, distrutto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Lo stesso Vesuvio,
vulcano attivo, che imponente ci guarda dall’alto della sua bocca è uno fra i
più studiati al mondo ed il primo ad essere stato studiato sistematicamente,
studi che continuano ancora oggi grazie all’Osservatorio Vesuviano. Proprio da
Ercolano parte la strada che conduce al cono del vulcano.
Legato al sito archeologico è la famosa Villa dei Papiri,
una maestosa villa che si affacciava sul mare e frequentata dai più importanti
studiosi dell’epoca, in quanto ospitava un’importante biblioteca contenente
numerosi papiri.
Oltre agli scavi e al Vesuvio per cui Ercolano è conosciuta
da molti, meno conosciuta probabilmente è la presenza di bellissime ville
ottocentesche costruite come dimore estive in seguito all’arrivo
dell’aristocrazia a Portici, tra queste ricordiamo Villa Favorita, Villa
Campolieto, Villa Aprile. Inoltre il tratto di strada che collega Ercolano al
vicino comune Torre Del Greco, ovvero Corso Resina, una volta era chiamato
“Miglio d’oro” proprio per la qualità e quantità degli edifici che dominavano
la strada.
Come sappiamo nel 1839 fu inaugurata la prima ferrovia
italiana, la Napoli-Portici e la stazione Portici-Ercolano rappresentò allora
il capolinea.
Nel 2007 viene inaugurato il M.A.V., Museo Archeologico
Virtuale, che per la prima volta, grazie ad ottime ricostruzioni virtuali, ci
trasporta nelle antiche Ercolano e Pompei facendoci capire come vivevano gli
antichi abitanti romani.
A Pugliano si trova uno dei mercati più famosi in Campania,
conosciuto anche come “mercato di Resina”, nato alla fine della seconda guerra
mondiale come spaccio di divise militari lasciate dagli americani, poi
diventato un importante mercato di abiti usati, vintage, pellami e accessori
conosciuti con il nome di “pezze”. Ricordo che “Resina” è il nome che la città
prese dopo la sua distruzione nel 79 d.C. fino al 12 febbraio 1969 quando il
Presidente della Repubblica decretò il cambio del toponimo da Resina ad
Ercolano.
Insomma Ercolano è piena di storia, cultura, folklore, da
qui sono passati importanti personaggi quali Gabriele D’Annunzio e Johann
Joachim Winckelmann; dunque invito tutti a credere in questa sfida e a "tifare" per questo piccolo comune, è la sua/nostra/vostra occasione di riscatto.
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