mercoledì 17 settembre 2014

I Bronzi di Riace

In questi giorni non si fa che parlare della possibilità di esporre i Bronzi di Riace a Milano in occasione dell'Expo che si terrà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Per questo motivo ho deciso di parlarvi di questi magnifici bronzi e raccontare la loro storia.
I Bronzi di Riace furono scoperti il 16 agosto 1972, nel tratto di mare antistante il comune calabrese di Riace Marina (da cui prendono il nome), da Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo, in vacanza in Calabria durante un' immersione a circa 200 m dalla costa e a 8 m di profondità.
Con molta probabilità dovevano far parte del carico di una nave romana, forse diretta a Roma, poi naufragata.
Un primo restauro venne effettuato tra il 1975 e il 1980 a Firenze. L'operazione consistette nella pulizia e conservazione delle superfici esterne; si cominciò con l'asportazione della terra di fusione dall'interno delle statue che era diventata corrosiva poichè nel corso del tempo si era impregnata di cloruri. La rimozione della terra si concluse negli anni 1992-1995 in un'operazione che si trasformò in un vero e proprio micro-scavo stratigrafico utilizzando un sofisticato dispositivo ispirato alla strumentazione per la chirurgia microinvasiva.
Terminate le operazioni di pulizia le due statue furono collocate nel Museo di Reggio Calabria dove ancora oggi si possono ammirare.
I Bronzi sono quasi certamente opere originali dell'arte greca del V sec. a.C., costituendo già in questo senso un unicum, in quanto le statue greche a noi pervenute sono pochissime; infatti la maggior parte delle statue conservate nei musei di tutto il mondo sono copie romane di originali greci.
Le statue, denominate "A" e "B", sono più grandi del vero alte l'una 1,98 m e l'altra 1,97 m; rappresentano due uomini completamente nudi armati di scudo (tenuto con la sinistra), di lancia (tenuta con la destra) ed elmo, forse smontati per l'imbarco per permettere di adagiarli sulla schiena e facilitarne il trasporto.
La lancia era probabilmente verticale e poggiata a terra nella statua "A" e sospesa nell'aria per la statua "B" dove il solco di appoggio dell'asta non si trovava solo sull'avambraccio ma anche sulla spalla.
La testa della statua A ha una resa raffinatissima della barba con ciocche sinuose e una capigliatura trattenuta da una larga fascia; la bocca ha le labbra in rame e i denti in lamina d'argento. Gli occhi hanno ciglia in lamina bronzea, le cornee in avorio e le iridi, non conservate, erano probabilmente in pasta vitrea.
La testa della statua B si presenta liscia e deformata ricoperta da una cuffia di cuoio o di feltro; la bocca è sempre realizzata in rame; si conserva solo l'occhio destro con la cornea in marmo bianco.
I due Bronzi presentano una struttura detta "a chiasmo", ovvero a ritmo incrociato: alla gamba destra su cui grava l'intero peso corrisponde il braccio sinistro piegato, alla gamba sinistra flessa ed avanzata corrisponde il braccio destro abbassato.
Il bronzo A risulta più nervoso e vitale mentre il bronzo B più calmo e rilassato.
Statua A
Le differenze stilistiche delle due statue secondo alcuni studiosi sono da attribuire a due autori diversi ma contemporanei tra il 458 e il 450, secondo altri a due scultori operanti in anni diversi l'uno nel 460/450 ( si tratterebbe di Fidia; statua A), l'altro nel 430/410 (si tratterebbe di Alcamene; statua B), ma nel corso degli anni si sono susseguite tantissime ipotesi e ancora oggi ci sono dubbi sulla datazione, la provenienza e gli autori.
Statua B

Le statue oggi sono esposte nel Museo di Reggio Calabria, all'interno di una sala dotata di un sistema di controllo del clima mantenuto sui 20° d'inverno e sui 25-27° d'estate e un tasso d'umidità del 35-40%, per evitare l'innescarsi di nuovi fenomeni di corrosione. Questo è uno dei motivi principali per cui la Sovrintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, non è del tutto favorevole al loro spostamento.
Trovate sul link, che riporto di seguito, un'intervista in cui la Sovrintendente spiega che non vi è stata in merito una richiesta formale da parte dell'Expo http://www.calabriaonweb.it/2014/09/09/magnifici-bronzi-si-visitano-reggio-calabria-bonomi-dalle-olimpiadi-al-g8-al-2010-polemiche-cicliche-ma-lexpo-formalmente-non-li-ha-mai-richiesti/.
Al di là di tutte le polemiche, che spesso a mio avviso sono inutili e a vantaggio soltanto dei personaggi che le "costruiscono", ho ritenuto importante far conoscere la storia di queste due bellissime statue, opere di cui tutti dovremmo andar fieri, patrimonio della nostra storia culturale.


0 commenti:

Posta un commento