martedì 28 aprile 2015

Le terme romane

Le terme nell'antichità erano edifici pubblici dove era possibile fare bagni caldi o freddi e a cui erano connesse palestre e altri ambienti.
Sono uno degli edifici più conosciuti dell'architettura romana in quanto sono sopravvissuti oggi molti esempi.
Nell'antica Roma le terme svolgevano anche la funzione di luogo di incontro, passatempo, svago per tutte le classi sociali dal momento che l'entrata era gratuita.
Inizialmente nacquero in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde e fredde o dotate di particolari doti curative. In epoca repubblicana erano costituite da ambienti che fungevano da spogliatoi e da locali con acqua corrente calda, fredda e tiepida rispettivamente (calidarium, frigidarium e tepidarium)  e da una palestra.
Nel periodo imperiale divennero sempre più grandi e lussuose. Erano di varia grandezza e ve ne erano ovunque in città e nelle case. Erano di mattoni o pietra, rivestite o meno di pietra pregiata o marmi, Avevano vetri sulle finestre e a seconda dei tempi erano suddivisi in maschili e femminili o no. Alcune, come le terme di Caracalla (215 d.C.), comprendevano biblioteche e grandi spazi pubblici coperti.
Grazie alle migliorie nelle tecniche di riscaldamento dell'acqua le terme si diffusero anche in città, lontane dalle sorgenti naturali.
Il sistema adottato era quello di un pavimento, il "vespaio", poggiato su file di pilastrini di mattoni     (le suspensurae). La combustione di legna e carbone avveniva in una camera di combustione, praefurnium, a cui si accedeva dall'esterno dell'edificio. I fumi e l'aria calda passavano al di sotto del pavimento asportati da canne fumarie (tubuli di terracotta), inserite nelle pareti della camera e uscivano poi sopra il tetto (vedi immagine sotto).
Questa sistema era detto hypocaustum, che in greco significa "riscaldamento da sotto". Attraverso questa tecnica si riscaldavano il pavimento, le pareti e l'acqua; negli ambienti più caldi (il calidarium) si potevano raggiungere anche i 50/60°.

La documentazione pompeiana ha contribuito fortemente  alla conoscenza della storia delle terme romane. Infatti possiamo fare riferimento alle Terme Stabiane il cui impianto iniziale non dovrebbe risalire oltre la metà del III sec. a.C. e le cosiddette Terme Repubblicane, costruite negli ultimi decenni del secolo successivo.
Le prime documentano alcune importanti tappe nella formazione delle terme di tipo romano: alla prima fase, nella quale alla palestra si affiancano anguste stanzette da bagno provviste di semicupi, subentra una progressiva e sempre più razionale integrazione fra lo spazio utilizzato per gli esercizi fisici e quello destinato ai bagni, nei quali vengono costruiti ambienti specializzati e innovativi sul piano architettonico e funzionale: lo spogliatoio (apodyterium), la stanza per la detersione con lo strigile (destrictarium) e le sale per i bagni freddi (frigidarium), tiepidi (tepidarium) e caldi (calidarium e laconicum). Le terme pompeiane mostrano fra l'età tardo-repubblicana e quella imperiale una serie di varianti d'impianto e di soluzioni funzionali: la scomparsa e il ripristino del laconicum; la separazione dei settori maschile e femminile; l'utilizzazione dello stesso spazio in momenti diversi da parte di uomini e donne. Non mancano stabilimenti dalla più complessa articolazione, costruiti da privati e destinati a un pubblico più ristretto, dove l'edificio adibito alla palestra spesso è ridotto o assente.

2 commenti:

  1. Più che un commento è una domanda. Perché le Terme femminili non sempre avevano il frigidarium?

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