mercoledì 16 dicembre 2015

La moda nell'Antica Grecia

Da un paio di anni, in particolar modo con l'avvento dei blog e dei tutorial su youtube, veniamo bombardati  da ragazze e ragazzi che dispensano consigli su come vestirsi, come abbinare colori e accessori, utilizzando spesso un linguaggio che facciamo fatica a capire, un misto tra inglese e parole "new age". Eppure, un tempo, la moda era a portata di tutti, gli abiti erano semplici ma allo stesso tempo avevano una propria eleganza e un proprio charme.
Catapultandoci all'incirca cinque secoli prima di Cristo ci rendiamo conto che l'abbigliamento era molto semplice; le donne indossavano il peplo, ovvero un rettangolo di stoffa, generalmente di lana, che veniva avvolto in vita formando dei drappeggi e fermato con una cintura e chiuso con spilloni sulle spalle, lasciando le braccia scoperte, il risultato finale era una sorta di tunica. Il peplo venne utilizzato fino alla metà del VI sec. a.C., verso la fine dello stesso secolo iniziò invece a diffondersi il chitone; si trattava di un abito più leggero, consistente in due rettangoli in lino detti ptèryges, sovrapposti e cuciti in lunghezza, anche questo era fissato in vita con un cordone o una cintura e fermato sulle spalle con spilloni in un primo momento e poi con vere e proprie cuciture in un secondo momento. Completava l'outfit (per utilizzare un termine moderno), l'himation, ovvero un mantello che poteva coprire sia le spalle che la testa utilizzato sia con il chitone che con il peplo.
Athena copia del I sec. a,C. dell'originale di Mirone den V sec. a.C.
Nell'immagine sopra Athena indossa un tipico peplo greco che vediamo fermato in vita da una cintura. Il colore era solitamente naturale tra il bianco o lo zafferano.
Statua di età flavia conservata alle Terme di Diocleziano mostra un esempio di chitone avvolto da himation.
                                                                                                                      
 Anche gli uomini indossavano chitone e himation; il chitone generalmente consisteva in una lunga tunica cucita su un lato e fermata sulla spalla da bottoni o cucita, molto simile quindi a quello femminile. Esistevano però due versioni, quella lunga fino ai piedi senza cintura ( il podères) che veniva indossato solo da dèi, uomini anziani o membri di spicco della comunità in quanto considerato un abbigliamento formale e prestigioso; l'altra versione era un chitone corto fino alle ginocchia che era un vestito da tutti i giorni indossato da soldati, cacciatori o comunque da uomini impegnati in attività quotidiane che avevano bisogno di un abbigliamento comodo e libero che non ostacolava le loro attività. L'himation aveva la stessa funzione di quello femminile, ossia un mantello poggiato sulla spalla e fatto cadere su un lato.
Per l'uomo esisteva anche la clamide; si tratta di un mantello corto fissato con una fibbia o uno spillone alla spalla sinistra così che il braccio destro rimaneva libero.
Nell'immagini che seguono abbiamo un esempio di chitone lungo e altri quattro esempi di chitone corto, himation e clamide.
Chitone maschile lungo
Chitone maschile corto, himation e clamide.

Per quanto riguarda le calzature sostanzialmente esistevano due tipi: uno "stivaletto" in pelle di diversa altezza che fasciava il piede e aveva diversi nomi (embàdes, endromìdes, kòthornoi ) e un sandalo vero e proprio detti krepìdai, blàutai.
Mentre l'abbigliamento maschile oggi è difficile da riproporre quello femminile invece ha avuto molto seguito anche ai giorni nostri con abiti che richiamano la moda di quel tempo, soprattutto per quanto riguarda gli abiti da sposa o gli abiti lunghi da cerimonia che vengono definiti infatti "alla greca", per non parlare dei sandali che in questi ultimi anni stanno riprendendo molto le forme tipiche dell'antica Grecia e anche dell'antica Roma.
Quando si dice "corsi e ricorsi storici"!

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